Non è possibile immaginare uno spider-man proveniente da Tor Bella Monaca con uno spiccato accento romanesco.
Questo è il pensiero che prevalentemente ha accompagnato il nuovo prodotto di Gabriele Salvatores, che si è prestato a girare un esperimento cinematografico,
Creare un super eroe europeo, che nella testa delle persone era da contrapporre ad gli oltre 5000 eroi marvel e altrettanti DC.
Se ci si fermava a pensare, fin dai primi pessimi trailer, si poteva intuire che non era quello il pubblico di riferimento di un film che precedenti italiani non ne ha.
Il Ragazzo Invisibile è un primo passo di quelli che potrebbero essere i Blockbuster all’italiana. Non è un film perfetto, ha delle timidezze che la novità del prodotto non riesce a nascondere.
Il vero problema è che Salvatores non riesce ad identificare un preciso target per il prodotto ,tentando di parlare a diverse tipologie di spettatore senza però riuscire a catturare appieno l’attenzione di tutte queste persone.
Questa indecisione ha portato le community a spaccarsi, creando discussioni su l’assoluta novità del film o sull’assoluto buco nell’acqua che questo ha fatto, una discussione che non riesce ad andare oltre al rinomato nome del regista e degli sceneggiatori che ci sono dietro.
Senza riuscire a guardare il film per quello che è in realtà, un esperimento che ha delle potenzialità narrative/produttive non indifferenti in questo paese.
Purtroppo questo sogno di rivalsa nei confronti di Stan Lee e Joss Whedon è destinato a naufragare.
Per via delle pessime recensioni degli spettatori e della scelta di far uscire un film, di cui il pubblico si doveva formare, insieme a blockbuster americani (Lo Hobbit, Gone Girl, Big Hero 6) e insieme ad i tradizionali cine-panettoni (Un natale stupefacente, ma tu di che segno 6 ecc. ecc.) che hanno di fatto affossato gli incassi del film costato 8 milioni di euro ma che fatica ad incassarne 3.
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