Ogni film di Quentin Tarantino è una lezione di scrittura cinematografica, come sa padroneggiare le varie tecniche di scrittura lui pochi, senza
contare le continue citazioni a classici del cinema che pochi saprebbero riconoscere, le sue storie sono un fuoco d'artificio continuo di eventi, situazioni e storie che si intrecciano continuamente sullo schermo.
"The Hateful Eight" l'ottavo film con otto stelle del cinema, non fa eccezione, tornando a quel stile Pulp che aveva contraddistinto i primi film di Tarantino ( "Le Iene" tra tutti).
Ma quindi ci troviamo di fronte al ritorno del Tarantino classico? Quello che da dopo "Kill Bill" non abbiamo più avuto modo di vedere ?
In parte si, abbiamo continui colpi di scena, non abbiamo il tempo di ragionare su un evento che ne succede un altro ancora più fuori di testa del precedente, ma sembra tutto già visto...
Siamo chiari è un bellissimo film ma, se amate Tarantino e avete visto tutti i suoi film, qui avrete continuamente il senso di déjà vu che sarà forte, lasciando forse un po di amaro in bocca, malgrado sia comunque un ottimo film di Quentin Tarantino.
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