Solitamente nell'ambito dei videogiochi sono abituato a trovarmi di fronte a giochi brutti o belli, senza vie di mezzo, solitamente in qualsiasi ambito si riesce a individuare se qualcosa è fatta bene o male in poco tempo, ammetto che sapevo a cosa andavo in contro quando ho preso "The Order 1886".
Penso che non mi sia mai trovato difronte a un gioco cosi mastodontico ma al tempo stesso cosi vuoto, come se ti regalassero una torta, mangiassi la prima fetta trovandola buonissima, ma ti accorgi che il resto è compensato vuoto, perché in fondo si tratta di questo, un bellissimo gioco che senti che ha molto da dire e da far vedere ma che per ragioni ignote non lo fa vedere.
Voglio essere chiaro, il gioco è bellissimo da vedere e giocare, penso di aver visto pochi altri giochi spingersi cosi in la con il comparto artistico e tecnico, ma non racconta nulla di se, per quanto sia stato scritto benissimo ti lascia con il continuo senso di voler sapere e vedere di più, sarebbe bastato poco per rendere L'ordine dei cavalieri uno dei punti di riferimento di questa generazione, ma purtroppo cosi non è stato.
L'ambientazione è meravigliosa una Londra vittorianache rappresenta lo steampunk allo stato puro, superiore a giochi del calibro di "Disonored" e "Bioshock Infinite" con una trama che mette insieme in modo coerente cavalieri della tavola rotonda, licantropi, vampiri, Jack Lo Squartatore e Nikola Tesla, cosa che purtroppo non viene valorizzata, perché anche attraverso tutti gli oggetti da raccogliere questa sete di conoscenza non viene placata.
Un gioco che in fondo è più vicino al cinema, sembra di vedere un bellissimo film pieno di quick time e con un pizzico di esplorazione che nel contesto, però rimane poca, vedendo ogni fotogramma si sente la fatica è l'impegno che il team di sviluppo ci deve aver
messo, di certo è un gioco che 70 euro difficilmente può valerne per il mercato di oggi, ma almeno per l'impegno bisognerebbe dargli di più, ora che costa sui 15/20 euro consigliare l'acquisto diventa obbligatorio e giocarlo anche di più.
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