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lunedì 1 giugno 2015

Mad Max le influenze che ha prodotto

Un mondo segnato da una guerra nucleare, la civiltà tornata a tribù violente e senza leggi e un anti eroe che lotta per difendere gli innocenti, questo è Mad Max l'opera di George Miller che ha segnato l'immaginario di una certa generazione, dando spunto  per altre opere che sono rimaste nella leggenda.

Come accennavo prima il contesto dove sono ambientate le avventure di Max è uno dei contesti più presenti, non solo nella cinematografia a cavallo tra la fine degli anni ottanta e primi anni novanta, di cui Kevin Costner è l'esempio meno riuscito grazie a due film che fecero un rovinoso flop e che ancora oggi sono ricordati con odio e diffidenza (Mi riferisco a Waterworld e L'uomo del giorno dopo-Postman ) ma ha anche ispirato anime e videogiochi come Ken Il Guerriero, Trigun, Fallout, Borderlands dimostrando di essere una di quelle trilogie cinematografiche capaci di influenzare l'immaginario collettivo di intere generazioni come fecero Star Wars o Il Signore Degli anelli, Miller in oltre ha il merito di aver codificato il modo più accattivante di girare un inseguimento stradale.
Kenshiro è senza ombra di dubbio il personaggio che deve di più a Max, ambientazioni, personaggi e storie sono fortemente ispirate dall'opera di Miller con l'aggiunta delle immancabili arti marziali che popolano la terra del sol levante,
Dogmeat, cane che ho fortemente odiato
per via della sua grande stupidità,
dimostrata morendo sopra una mina
e brutalmente sparso per lo schermo.
Un immenso deserto di macerie radioattive popolate da punk fuori di testa, stupri e macchine modificate non è solo l'ambiente dove si  svolgono Ken e Mad Max, ma anche il setting di uno dei videogiochi più importanti della scorsa generazione, ovvero Fallout che nel terzo capitolo gioca più o meno palesemente con Max citandolo sia nelle pubblicità sia nei giochi, dove alcune città e situazioni sono fortemente prese dai film, mentre in Borderlands le citazioni abbondano anche per via degli psyco, pazzi che indossano  maschere da hockey come Lord Humungus del secondo capitolo di Max e anche in questo caso per città e situazioni in alcuni casi plagiate o ispirate dai film.
Ma l'influenza di questi film non si ferma solo a video giochi e fumetti ma anche all'immaginario delle macchine, dove in molti film comuni macchine vengono modificate per essere delle sorta di carri armati su ruote, uno dei casi più recenti è L'alba dei morti viventi di Zach "nonneazzeccouna" Snyder, anche Mortal Kombat omaggia Mad Max con uno/due dei suoi personaggi (Ferra Torr).
Insomma la serie di Mad Max è una di quelle serie che vanno viste, anche solo per capire quanto siano state influenti durante un certo periodo e quanti riferimenti ci siano nascosti in molte opere.
Questa serie rischiava di sparire se non fosse per il nuovo episodio che ha riportato alla ribalta il personaggio (Ne parlerò prossimamente), Miller torna alla regia della sua creatura dopo anni di assenza restituendo un Max in piena forma per quello che non è un sequel ma neanche un reboot, è semplicemente un altra avventura di Max che si riappropria della spettacolarità di molte delle opere citate prima.

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