Non parlo del programma di Italia 1.
Roma 4 Marzo 2015, seduto sulla mia poltrona dico a mia madre che non mi sarei fermato per cena quella sera ma che sarei andato al cinema, lei mi chiede;
Madre- Che vai a vedere?
Io- Wild.
Madre- ah! il programma? lo fanno anche al cinema?
Dopo aver avuto questa ,breve ma intensa, conversazione capisco che parlare di un film che uscirà a Maggio/Giugno sarà un impresa.
Se dovessi descrivere il film, probabilmente direi che è una versione contemporanea e femminile di On The Road di Kerouac con un lieto fine, o per meglio dire, un finale a mio giudizio ,stupido.
La regia di questo film è perfetta, da attenzione al soggetto della scena senza mai sembrare banale e facendo vedere inquadratura dopo inquadratura la crescita fisica, psicologica e esistenziale di Cheryl Strayed (Reese Witherspoon) seguendo quelli che sono i temi di ogni racconto di viaggio che si rispetti.
Probabilmente oltre a Kerouac il film deve molto anche a Penn e Into The Wild, visto che la regia da tutta l'attenzione alla protagonista mostrandola in ogni in quadratura, quasi in maniera maniacale, raccontando la sua storia attraverso e sue esperienze rimanendo il più possibile neutrale nei meriti della storia.
Il problema che ho individuato, è un finale che mal si amalgama nel complesso della storia.
Il film è una tappa obbligata per chiunque ami i road movie e per chi cerca un livello attoriale alto.
Nessun commento:
Posta un commento